HOCKEY VALDAGNO: PASSIONE E TRADIZIONE
Valdagno e l’hockey… Binomio indissolubile legato da 75 anni di passione all’insegna di quella straordinaria voglia di emergere per dimostrare a tutti il proprio valore… E’ così che nel 1938 prende forma il principio di una storia meravigliosa che va avanti ancora oggi, segnata infatti dall’inizio dell’attività sportiva a rotelle grazie a un locale situato nel piano sotterraneo del cinema teatro Rivoli (teatro più grande del Veneto) che in quegli anni veniva usato sia come pista per il gioco dell’Hockey che come pista da ballo denominata “Cavalchina”. Questa attività è stata il veicolo trainante non solo per la città ma per tutto il movimento hockeistico che ha piantato le sue radici nel vicentino. La società CRAL Marzotto (Circolo Ricreativo Aziendale Lavoratori Marzotto) segna la fondazione e la nascita dell’hockey a Valdagno sotto l’insegna del suo primo presidente, signor Wladimiro Soldà, e del signor Giovanni Piazzon vero artefice del successo e della crescita della squadra biancoceleste che in quel periodo ricopriva la carica di Vicepresidente e Allenatore.
Gli anni della guerra segnano inevitabilmente l’interruzione dell’attività che riprende però il suo filo conduttore nel ’46 quando, ancora per impulso di Piazzon, la società ritrovava lo slancio necessario per proseguire. I primi impegni a livello Nazionale sono datati ’46 appunto, col Marzotto inserito in un girone all’italiana insieme a Monza, Milan, Juventus Novara, Saves Alessandria e Ferroviario Trieste. La stagione termina con un solo punto conquistato, ma è del ’58 il miglior piazzamento assoluto con il terzo posto conquistato frutto di ben 18 punti. Fino al 1976 un personaggio mitico che ha fortemente contribuito alla crescita sportiva e d’immagine della Società è stato il Dott. Alberto Libondi, rimanendo in carica per 11 anni consecutivi, (16 totali grazie anche ad altri mandati). Durante la sua incisiva presidenza la squadra nel campionato 1961-1962 ottiene il miglior risultato di sempre arrivando al terzo posto nella classifica finale del Campionato Italiano di Serie A, allargato a 16 squadre. Non solo di dirigenti però vive l’hockey: in quegli anni infatti autentici guerrieri, eroi, hanno calcato le piste tenendo alti i colori biancocelesti tra cui Diego Marchetto, pilastro non solo del Valdagno ma anche della Nazionale campione del mondo nel ’53 a Ginevra e insignito del premio come miglior “centro” del mondo! Di seguito abbiamo il portiere Angelo Noro, estremo difensore dal ’56 al ’70, anch’egli nazionale di lusso con cui ha partecipato ai campionati del Mondo in Cile nel 1962 conquistando la medaglia d’Argento e difendendo la nazionale con ben 70 presenze e quel Massimo Cunegatti, diventato vero incubo di ogni attaccante: il portiere valdagnese in carriera vanta presenze e prestazioni da record come quelle del ’92 quando ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona classificandosi con la Nazionale al 3 posto(medaglia di Bronzo), Campione del Mondo nel 1997 a Wùppertal dove, in finale contro l’Argentina, prenderà vita il “suo” storico numero di maglia 50 grazie al 5-0 appunto che l’Italia ha rifilato ai colleghi d’oltre oceano e dove il “cune” nazionale non lascia ai sudamericani neanche le briciole sventando un rigore e ben tre punizioni di prima e poi ancora Vice Campione del Mondo in Portogallo nel 2003 e Campione Europeo nel 1990, oltre ai due ori Europei Juniores nel 1998/1990.
Negli annali della squadra rimangono le date del 1990-1991 con il raggiungimento del massimo traguardo internazionale ovvero la semifinale di Coppa CERS contro il Benfica mentre ne ‘96/’97 viene conseguita la vittoria della Coppa di Lega di serie A2. Ma è nel 2006 che si concretizza il destino di una squadra nata per vincere: in riva all’Agno arriva infatti quel Carlos Alberto Nicolia Heras che è diventato, grazie al suo legame con la Valdagno città, tutto ciò che un giocatore può diventare ovvero simbolo, campione, uomo e capitano di una squadra che è diventata grande con lui! Con Carlos tra le sue fila, Valdagno sogna in grande e presto i sogni diventano magica realtà: nel 2007 arriva lo storico 5-4 in semifinale scudetto contro il Follonica degli “invicibili”, nel 2008 oltre all’inaugurazione primaverile del nuovo Palalido arriva la final 4 di coppa Cerh persa soltanto in finale per quella maledetta lotteria dei rigori che ha sorriso agli spagnoli del Tenerife. Nel 2009 arriva la prima finale di Coppa Italia (persa contro il Follonica) e la prima partecipazione all’Eurolega: Valdagno si piegherà solo al volere di “sua maestà” Barcellona in una gara persa solo 2-1 in terra catalana che nega alla formazione italiana l’accesso alle finali. E’ l’alba del 2010… E il sole dello scudetto aleggia su Valdagno: oltre a Nicolia, diventato negli anni “il fenomeno”, in panchina a guidare la squadra arriva un altro simbolo di valdagnesità doc, Jordi Valverde. Con questi 2 simboli Valdagno arriva alla storica data dell’8 giugno 2010: al “Capannino” di Follonica si scrive la pagina più bella di 72 anni di storia biancoceleste, la tripletta di Davide Motaran e le firme di bomber Tataranni e del cabezon Nicolia valgono il 5-3 di gara 4 e il tricolore sulle maglie… Troppo forte quella squadra che ha condotto la stagione dalla prima all’ultima giornata sempre in testa! In quello stesso anno Valdagno si è visto negare tra le mura amiche l’Eurolega. In un’inedita final six la banda Valverde si arrenderà solo al Porto (tra l’altro già battuto nella fase a gironi sia all’andata che al ritorno!). Ma con lo scudetto sulle maglie il torto è vendicato bene… La stagione successiva, seppur con una squadra ben attrezzata, si chiude avara di soddisfazioni con la sola conquista della supercoppa italiana vinta ancora una volta contro il team maremmano e la finale scudetto persa contro il Cgc Viareggio con le final 8 di Eurolega di Andorra terminate alla prima gara contro gli spagnoli del Reus.
Ci vuole un cambio in panchina, nella stagione 2012, per segnare un altro cambio di rotta fondamentale: arriva infatti Coach Franco Vanzo, e i suoi metodi si dimostrano subito efficaci e vincenti. Valdagno chiude 4 in regular season, sgambetta la capolista Lodi in semifinale e disintegra in finale scudetto il Cgc Viareggio cucendo, per la seconda volta, lo scudo sul petto di Nicolia e compagni! Valdagno è ormai una compagine internazionale, così capita che nella stagione 2012/2013 tal Pedro Gil, o melhor do mundo, si accasa proprio a Valdagno… L’obbiettivo è chiaro a tutti fin da subito: puntare al tetto d’Europa. In Italia non c’è storia e Valdagno fa corsa a sé… Anche in Europa il cammino fila via liscio senza intoppi… Così la squadra arriva a giocarsi la massima competizione europea con 3 “mostri sacri” come Barcellona, Benfica e Porto (squadra organizzatrice dell’evento). Valdagno è accoppiato proprio ai padroni di casa. La semifinale è al cardiopalma, i biancocelesti trascinati dal duo Nicolia-Gil (ex di turno) vanno 2 volte in vantaggio ma ancora una volta la strada viene ingiustamente sbarrata al team laniero che avrà modo di consolarsi con la conquista del terzo scudetto (il secondo di fila) e la conquista durante la stagione della sua prima Coppa Italia, oltre all’ormai “solita” supercoppa italiana. Si arriva così ai giorni nostri… Con l’auspicio che i suggestivi trofei che aleggiano luccicanti e splendenti sul Palalido possano portare fortuna per un glorioso futuro… Perché il futuro si sa parte sempre dal passato…